Con il termine pesticidi si indica una gamma di prodotti chimici utilizzati in agricoltura come difesa delle colture da insetti e parassiti che recano danno alla vegetazione e al raccolto; nello specifico insetti, erbe, funghi, acari, alghe, muffe, nematodi e roditori. Grazie all’azione antiparassitaria di queste sostanze è quindi possibile non solo preservare le coltivazioni, ma anche la nostra stessa salute, respingendo parassiti responsabili della veicolazione di malattie quali malaria e tifo.

In questa famiglia di prodotti vi sono però anche sostanze ad elevata tossicità quali dieldrina, aldrina, eptacloro, eptacloropotassio, che si caratterizzano sfortunatamente per una persistenza molto elevata nell’ambiente. Ciò rappresenta un problema in quanto oltre alla contaminazione degli alimenti stessi, i pesticidi possono contaminare le acque superficiali e sotterranee; e nello specifico, essi sono anche considerati interferenti endocrini.

I pesticidi nell’acqua di rete

Ovviamente, come ogni contaminante, la presenza di pesticidi è considerata dannosa solo quando la loro concentrazione supera i livelli di tollerabilità stabiliti per legge. Ma se per la totalità degli antiparassitari la concentrazione massima tollerata è di 0,5 µg/L, per dieldrina, aldrina, eptacloro e eptacloropotassio questa scende a 0,03 µg/L per ogni singolo composto, rendendo conseguentemente il pericolo particolarmente elevato.

In Italia, il rapporto 2020 di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha evidenziato la presenza di 299 agrotossici nel 77,3% delle acque superficiali e nel 32,2% delle acque di profondità, in concentrazioni che sovente superano i limiti imposti dalla legge. I dati, che vedono un aumento delle contaminazioni dal 2009 al 2018, testimoniano un problema prevalentemente all’interno della pianura padano-veneta, oltre che alla possibilità di un rischio sottovalutato nelle altre regioni della penisola.

Come rimuovere i pesticidi presenti nell’acqua potabile

Ad oggi, l’unica soluzione che può garantire un’acqua libera da pesticidi e molte altre sostanze pericolose (virus, batteri, cloro, arsenico, metalli pesanti ecc… ) è l’installazione di un sistema ad osmosi inversa. Cleone di Blu Rigenera è un sistema di grande efficacia che consente di eliminare alluminio (98%), arsenico (96%), bromuro (96%), cloro (99%), cromo (95%), ferro (98%), mercurio (98%), nitrati (96%), pesticidi (99%), piombo (98%), trialometani (99%), zinco (99%) e batteri e virus (99%).

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